La scorsa estate ho provato Babelcube: ero nel periodo che passa tra una traduzione e l’altra, stavo attendendo delle risposte e ho deciso di testare questo sito che mi compariva spesso tra gli annunci nella bacheca di Facebook. Per chi non lo sapesse, Babelcube è un sito che si ripromette di far incontrare gli autori, perlopiù auto pubblicati, e i traduttori, che vengono pagati con le royalties: in sostanza, percentuali sulle vendite. Queste percentuali sono divise in diverse fasce, e la prima, quella immediatamente accessibile, è abbastanza allettante da attirare i traduttori. Si tratta infatti del 55% del prezzo di vendita dell’ebook fino a 2000 $ di incasso.
Oltre questa soglia, la percentuale del traduttore via via si abbassa.
Ho deciso di provare il sito più per curiosità che per reale convinzione di poterne trarre un guadagno congruo. Voglio condividere con te le impressioni che quest’esperienza mi ha lasciato.
Come funziona Babelcube
Il funzionamento del sito è abbastanza intuitivo: ti puoi registrare come autore, e in quel caso caricherai le opere che vuoi far tradurre, o come traduttore, e in quel caso potrai scorrere l’elenco delle opere caricate e potrai fare un’offerta in caso trovassi qualcosa che ti interessa.
Per fare la tua offerta, hai a disposizione pochi dati: la lunghezza in parole del testo originale e una piccola anteprima, più o meno una pagina, che dovrebbe servirti per capire la qualità del testo. Sulla base di questo, dovrai fare la tua offerta, indicando anche due date di scadenza: la prima relativa alla consegna della traduzione delle prime dieci pagine, la seconda relativa alla consegna della traduzione terminata. Se l’autore accetta la tua offerta, potrai scaricare il testo completo da tradurre e l’Agreement, ovvero un contratto che regola i tuoi rapporti con l’autore e con Babelcube. Dovrai poi caricare le prime dieci pagine tradotte, che l’autore dovrà approvare, e poi dovrai caricare la traduzione completata, revisione compresa: anzi, di revisioni da contratto ne dovrai fare tre. L’autore quindi dovrà approvare la traduzione terminata, e quando l’avrà fatto comincerà la distribuzione sui vari bookstore on-line. A questo punto potrei verificare le vendite del libro e le royalties che hai guadagnato.
I fattori positivi
L’assunto su cui si basa Babelcube, ovvero la condivisione degli introiti tra autore e traduttore (sottratta ovviamente la percentuale che il sito trattiene), potrebbe anche essere interessante: l’autore carica la sua opera, il traduttore la trova abbastanza interessante, impegna il suo tempo per tradurla, Babelcube la pubblica sotto una sua etichetta in vari bookstore on-line, e il ricavato delle vendite viene suddiviso in modo da premiare il traduttore fino a una certa soglia per poi riequilibrare le percentuali nelle fasce successive. La cosa migliore di questo tipo di impostazione è il contatto diretto che c’è tra il traduttore e l’autore: se ti sorge un dubbio, puoi contattare l’autore e fartelo risolvere direttamente da lui. È una cosa davvero preziosa che non sempre si ha a disposizione e che quindi va giustamente apprezzata.
Altro fattore positivo è che è il traduttore a stabilire il tempo necessario alla consegna, e può sempre chiedere una proroga in caso si accorgesse di aver bisogno di più tempo. Sicuramente per un traduttore alle prime armi potrebbe essere un ottimo modo per valutare quanto tempo impiega per un romanzo di media lunghezza e media difficoltà, per poter capire poi, davanti a lavori pagati, se il compenso è buono oppure no.
Non posso dire se il sito paga oppure no, perché il romanzo che ho tradotto non ha ancora registrato vendite. Ho letto in giro che il pagamento è puntuale, ma non ne ho esperienza diretta. E il problema delle vendite è secondo me l’aspetto negativo più importante di Babelcube.
I fattori negativi
Ebbene sì, per la mia esperienza i fattori negativi sono molti di più rispetto ai fattori positivi di Babelcube. Il problema non è solo il pagamento a royalties, che di fatto implica che il lavoro del traduttore sarà retribuito solo se l’ebook venderà abbastanza; il problema è tutta l’impostazione che fa acqua da tutte le parti.
Ecco le mie considerazioni.
Quando ti iscrivi a Babelcube, sia come autore sia come traduttore, non c’è nessun tipo di controllo: per quanto riguarda l’iscrizione da traduttore, sei tu ovviamente a indicare la tua combinazione linguistica, ma nessuno verificherà che tu effettivamente conosca le lingue che hai indicato. In altri siti ti viene sottoposto un piccolo esame volto a accertare il fatto che tu abbia davvero un livello accettabile di conoscenza della lingua, dove con livello accettabile spesso intendono quanto meno un livello C1 o C2 del quadro comune europeo di riferimento. La maggior parte dei siti non verifica che tu sia effettivamente madrelingua in quella che indichi come prima lingua; si fidano da questo punto di vista. Ma altrove la conoscenza della seconda lingua viene sempre verificata. Dovrebbe essere così anche su Babelcube, tanto più che il controllo non c’è nemmeno sulla traduzione che tu caricherai: molto semplicemente, tocca all’autore stabilire se la tua traduzione è accettabile. E capisci bene che sono poche le persone che conoscono più lingue, e soprattutto che le conoscono al punto da capire se la traduzione è fatta bene oppure no. Di fatto, quindi, è molto alta la possibilità che l’autore approvi sulla fiducia una traduzione fatta male, o magari fatta addirittura con Google Translate! E ti assicuro che succede esattamente questo: la traduzione che ho fatto io è stata approvata dall’autrice nel giro di poche ore, e considerato anche il fuso orario è matematicamente impossibile che l’autrice abbia anche solo letto le prime pagine. Questo va a discapito di tutti, in quanto gli ebook vengono pubblicati con l’etichetta di Babelcube, ed è probabilissimo che qualcuno acquisti un ebook tradotto male e che quindi poi stia lontano da quelli con la stessa etichetta, anche se magari sono stati tradotti bene.
Un’amica che si è iscritta come autrice mi conferma poi che i controlli non esistono nemmeno un lato autore, il che significa che non puoi mai essere davvero sicuro che l’ebook che stai traducendo sia effettivamente di chi lo ha caricato. Non c’è nessun accertamento dell’effettiva proprietà dei diritti; di fatto tu potresti scaricare un qualsiasi ebook da Amazon e caricarlo su Babelcube come se fosse tuo, incassando eventuali proventi delle vendite delle sue traduzioni. Questo è ancora più grave che il mancato accertamento della qualità della traduzione!
Altra nota dolente è sicuramente la questione delle vendite e dei pagamenti.
Tocca infatti a te, come traduttore, mettere in atto tutte le strategie di marketing necessarie a far sì che l’ebook che hai tradotto venga venduto. Ovviamente questo richiede competenze e capacità che, come traduttore, non sei tenuto a possedere; quello che ti viene richiesto come traduttore, o meglio, quello che dovrebbe esserti richiesto come traduttore è tradurre bene. In realtà, su Babelcube non è messa in atto nessuna strategia: devi essere tu a capire quali blogger contattare, a chi suggerire la tua traduzione, paradossalmente devi essere tu anche a decidere se è il caso di fare oppure no una sponsorizzata su Facebook. Tutto questo mentre la pagina di Babelcube ha diversi annunci sponsorizzati che ti invitano a “diventare padrone del tuo tempo”, “guadagnare royalties” e via discorrendo. Non c’è assolutamente niente da questo punto di vista che ti possa aiutare a aumentare le vendite: l’autore ovviamente non può aiutarti, dato che non è tenuto a conoscere il mercato italiano, e Babelcube si limita a pubblicare l’ebook tradotto (così come l’autore lo ha approvato, non dimentichiamolo: se c’è qualche errore grossolano che ti è sfuggito questo rimane. Con l’aggravante che il tuo nome è in copertina). Per cui se non sai fare marketing praticamente sei fregato.
Non mi soffermo molto sulla questione dei numeri delle vendite dichiarate da Babelcube, perché non la ritengo particolarmente rilevante: se non ci si fida di quello che viene dichiarato, semplicemente non ci si iscrive. Altrimenti potremmo fare lo stesso discorso anche su Amazon: se mi autopubblico un ebook, come faccio a essere sicura che Amazon mi dica la verità sui numeri delle vendite?
La nota però più dolente di tutte le altre è sicuramente quella riguardante il pagamento. Come già detto più sopra, le royalties vengono pagate secondo fasce di percentuali che vengono suddivise in modo diverso a seconda dell’incasso. Entro i 2000$, il traduttore percepisce il 55%, l’autore il 30% e Babelcube il 15%. Oltre questa soglia le percentuali variano e poi verificarle in questa pagina. Tutto viene calcolato in dollari e verrai pagato al raggiungimento di 10$ tramite PayPal. Sono percentuali allettanti, sicuramente, ma ricordiamoci che il 55% di 0 è sempre 0! Ora, al di là della questione delle vendite e quindi del marketing che dovrai fare, di cui ti ho già parlato, è opportuno fare due conti anche sul numero di copie che è necessario vendere per avere un guadagno congruo al lavoro svolto. Io adoro Excel, e me ne sono servita per fare un rapido calcolo al riguardo: le immagini che vedrai qui sotto sono tratte proprio da quel foglio di lavoro.
Secondo alcune ricerche, mediamente un traduttore impiega tra i 40 e i 60 minuti per tradurre una cartella editoriale di media difficoltà (una cartella di 2000 caratteri). Per semplificare i calcoli, ho deciso di dare per buono il valore dei 60 minuti, visto e considerato che Babelcube ti richiede di fare tre revisioni del testo. Ho fatto quindi il conteggio basandomi su un lavoro di un’ora per cartella. Consideriamo ora un romanzo di, diciamo, 100 cartelle: un lavoro quindi di 100 ore. Vediamo quante copie è necessario vendere per ottenere un compenso di 7,50 €, ossia quello che rimane a un lavoratore pagato con i voucher: per farlo ho utilizzato il prezzo a cui al momento viene venduto l’ebook che ho tradotto io, ovvero 3,75 € su Kobo (anche sui bookstore c’è qualcosa da dire: è abbastanza inutile vendere un ebook italiano su Barnes & Nobles, a mio modo di vedere, e in generale i bookstore dovrebbero essere quelli di riferimento della lingua di arrivo). Ecco il risultato:
Come vedi, dovresti vendere 364 copie. Ma devi tenere presente che a questo punto il tuo guadagno è lordo, cioè dovrai pagare le tasse in Italia. Non so come sia gestita fiscalmente la cosa, per questo aspettiamo magari il commento di un commercialista, ma in ogni caso quei 750 € non ti rimarranno tutti in tasca.
Proviamo ora a vedere che cosa succede se vogliamo avere un guadagno orario di 10 €:
Le copie da vendere salgono a 485. E ci stiamo avvicinando alla soglia dei 2000 $, come vedi dalla casella accanto a “Incasso totale”, anzi, forse considerando il cambio l’abbiamo già sforata. Ti faccio vedere solo questi due calcoli, perché la soglia fa modificare le percentuali e quindi la tua parte diminuisce e quindi devi vendere più copie. Diciamo insomma che, se il prezzo base dell’ebook è di 3,75 €, devi vendere quasi 500 copie per restare entro la soglia dei 2000 $ e guadagnare 10 € all’ora, su cui poi dovrai pagare le tasse.
E qui stiamo parlando di un testo che ti consenta di tradurre una cartella all’ora; se ti sei preso l’impegno di tradurre un testo più complesso il tempo che impiegherai per tradurlo potrebbe aumentare e quindi il numero delle copie da vendere per avere un guadagno accettabile diventerebbe ancora più alto.
Attenzione, non sto dicendo che non sia possibile vendere così tanto: sto dicendo che però non è così immediato, e che soprattutto ci devi mettere tanto del tuo per arrivare a queste vendite, sviluppando competenze che magari non hai, e che quindi dovrai imparare impegnando altro tempo. Vale la pena?
Conclusioni
Io ho fatto questo esperimento l’estate scorsa, quando avevo appena consegnato dei lavori ed ero in attesa di riceverne degli altri. Non credo di ripetere l’esperienza; consegnerò il romanzo che mi sono impegnata a tradurre, il secondo, e poi non tradurrò altro su questo sito. L’impegno è troppo gravoso rispetto a quello che se ne ricava. Inoltre, il pensiero che l’ebook che sto traducendo possa non essere di chi lo ha caricato mi fa immediatamente desistere dall’idea di continuare. Babelcube è una bella idea, che potrebbe essere sviluppata meglio e che soprattutto dovrebbe fornire più sicurezza all’autore e al traduttore. Altrimenti così è solo un modo per sfruttare entrambi e trarne un profitto, anche minimo.
Se stai pensando di usare Babelcube per fare un po’ di esperienza, e magari sei attratto dall’idea di poter guadagnare il 55% dei ricavi, sappi che secondo me puoi fare la stessa esperienza con le traduzioni pro bono: trovati una onlus che abbia bisogno di traduzioni, oppure fatti un giro su questo sito, dove vengono pubblicate storie amatoriali. Sono sicura che qualcosa che ti piacerà tanto al punto da volerlo tradurre lo troverai, sono sicura anche che potrai trovare un sito in cui pubblicare la tua traduzione (con il permesso dell’autore ovviamente): il feedback di chi leggerà ti aiuterà tantissimo, fidati.
Sì ma hai detto di aver tradotto un ebook! Voglio leggerlo!
Grazie!
L’ebook è Pianissimo, di Lauren Shiro. I link per l’acquisto:
Ciao, potresti consigliarmi dei siti per traduttori come questo ma con più aspetti positivi?
Intendi siti che funzionino come Babelcube? Forse ce n’è uno, ma io non l’ho usato e non mi sbilancio. In ogni caso dove se il pagamento è solo a provvigione bisogna pensarci molto, molto bene.
scusa ma c’è qualcosa che non mi torna nel calcolo che hai fatto su excel: sei sicura che la percentuale del 55% sia sul prezzo di copertina dell’e-book? perché se il 55% va al traduttore, il 30% all’autore e il 15% all’editore (babelcube)…. ma cosa resta al venditore ??? intendo amazon, o kobo, ecc. Solitamente su un e-book prendono almeno il 30%, quindi forse non ho capito bene come funziona la cosa. Pensavo che il 55% fosse su un valore al netto delle trattenute del venditore, quindi inferiore al prezzo dell’e-book!
Ho fatto il calcolo sul prezzo di copertina per pura comodità, altrimenti ne andrebbero fatti tanti quante sono le piattaforme su cui verrà venduto l’ebook, perché è verosimile che ognuna abbia la sua percentuale. E non mi sembrava il caso di complicarmi la vita in questo modo 🙂 Già così si può capire il funzionamento, l’appunto che fai, correttamente, alza ancora di più il numero di copie da vendere per avere un guadagno degno di essere chiamato tale.
Quando un libro tradotto da te viene venduto, avrai un report delle vendite, che ti mostra quante copie di che titolo sono state vendute su quale piattaforma, e quanto è stato guadagnato. Circa 2 mesi dopo ricevi il report delle royalties, che ti indica quanti dollari sono stati guadagnati e a quanto corrisponde la tua percentuale.
Al momento del pagamento, viene sottratto il 30% per la tassazione USA.
Ciao Alessia grazie per l’interessante articolo. Sicuramente lavorare attraverso la piattaforma di Babelcube ha i suoi pro e contro. Nel mio caso, essendo più spinto dalla voglia di mettermi alla prova e con il proposito, se tutto va per il verso giusto, di arrotondare le mie entrate, non sono al momento propenso a svolgere l’attività in regime di partita IVA. Ho fatto qualche ricerca di mio e ho trovato notizie in parte contrastanti. Da un lato, l’opera di traduzione si inquadrerebbe nello sfruttamento delle opere di ingegno, mentre da alcune fonti ho appreso che non potrei qualificarmi in questo modo, non lavorando con Babelcube che per giunta è committente estero, ai fini della dichiarazione dei redditi bensì come prestazione occasionale con tutto quello che comporta dal punto di vista fiscale e, soprattutto, previdenziale. Poiché tu, prima di me, hai deciso di provare questa piattaforma, e senza naturalmente entrare nel merito del tuo eventuale ritorno economico, come hai gestito l’entrata dei proventi derivanti dalla vendita del libro/dei libri che hai tradotto attraverso Babelcube? Se svolgi la tua attività attraverso una partita Iva avresti suggerimenti sulle possibili fonti a cui riferirmi per approfondimenti utili alla mia posizione di persona fisica? Scusa se mi sono forse dilungato eccessivamente. Purtroppo il dono della sintesi non fa parte delle mie qualità: -) grazie per quanto potrai dirmi!!! Fabio
Ciao Fabio,
non so aiutarti: io ho dato tutto alla mia commercialista e ci pensa lei.
Potresti provare a chiedere a Strade, solitamente sono molto disponibili.
Ciao alessia, ho letto il tuo articolo e sono andata sul link da te proposto, non ho capito come funziona, mi puoi aiutare? Filomena
Che link hai visitato? Precisamente che aiuto ti serve?
Gentile Alessia,
sai dirmi se esista un limite massimo di estensione della data di consegna?
Grazie.
Non ne ho idea. Credo dipenda da quanto l’autore è disposto a venirti incontro.
Ciao,
Hai qualche update a distanza di mesi? Come vanno le vendite?
Considera che non ho fatto nessuna promozione dei titoli. Ho solo provato a contattare delle blogger che però poi non hanno fatto la loro parte 🙂
Uno dei titoli vende qualcosa anche da solo. Alla fine, con le cifre ricevute, potrei pagarmici una pizza fuori.
Voglio però tentare una strategia di promozione per poi applicarla su un altro progetto che ho in cantiere, per cui vediamo.
Passavo di qui per caso, mi ha indirizzato la ricerca babelcube, ho letto il post e facendo un’eccezione leggo commenti e risposte.
Scrivi
Al momento del pagamento, viene sottratto il 30% per la tassazione USA.
Sono un autore indipendente che pubblica su due piattaforme americane, di cui una con pagamenti su Paypal, i proventi delle vendite non sono tassati perché ho redatto il documento IRS per sfruttare la reciprocità di tassazione tra Italia e USA. Questa prevede che le tasse le paghi in Italia. Poi visto che non supero i 5000€ all’anno e non è un rapporto continuativo in pratica non devo nulla al fisco Italiano.
Ciao, Babelcube mette a disposizione un modulo da compilare, cosa che io ho fatto.
La sottrazione avviene comunque al momento del pagamento.
Francamente è passato molto tempo dall’ultimo pagamento che ho ricevuto e non ricordo di preciso né a quanto ammonti né a cosa corrisponda.
Se fosse il modello IRS mi stupisce, se fosse altro non saprei. Nel modulo c’è una voce che dice se vuoi sfruttare la convenzione Italia-USA sulla tassazione. Quindi voi non mi tassate, col fisco italiano mi arrangio io.
A febbraio ricevo un documento dove sono descritti gli emolumenti percepiti da allegare al nostro 730. Cosa che non faccio perché sto sotto la soglia.
Ho letto il tuo interessante articolo su Babelcube indirizzato da una ricerca con quel nome. Da autore indipendente ho provato a esplorare questo mondo per valutare una traduzione in inglese da immettere sul mercato americano. Però qualcosa nelle condizioni non mi piacevano e ho lasciato perdere.
In compenso concordo con te sulla qualità delle traduzioni avendo scaricato un paio di ebook in promozione. Davvero scadenti e piene di errori di tutti i tipi. Anche questo mi ha fatto desistere nel provare l’ebbrezza della traduzione in inglese.
Ciao,
quando hai detto che” Tutto viene calcolato in dollari e verrai pagato al raggiungimento di 10$ tramite PayPal.” a me è arrivata una mail dicendo che il pagamento non verrà eseguito perchè ho solo $0.33. Ora mi chiedo… come posso arrivare alla soglia di $10 per ottenere il pagamento?
Ti è mai capitato?
Grazie
Marti
Ciao Martina, la soglia viene raggiunta con la vendita dei libri che hai tradotto. Per cui tu puoi pubblicizzarli il più possibile, in modo che vengano conosciuti e acquistati.
Grazie mille! 🙂
Buongiorno, mi trovo a dover compilare il famoso modulo per la tassazione di Babelcube.
Ho all’attivo una sola traduzione, per un totale di meno di dieci dollari, e non ho intenzione di farne altre, quindi nel mio caso non si tratterebbe di una vera e propria fonte di guadagno quanto di un pagamento occasionale, anche perché le vendite non sono elevate.
Arrivata qui, cosa caspita devo rispondere? Di burocratese ci capisco poco anche in italiano, figuriamoci in inglese.
“Do you derive the income for which you can claim treaty benefits?”
Grazie.
Ciao Alessia, ho appena letto il tuo interessante articolo su Babelcube e, se sei ancora disponibile a rispondere, voglio riportarti la mia personale esperienza nel merito: ho scritto un romanzo adatto a un pubblico young adult ma non solo e vorrei pubblicarlo su Amazon con relativa traduzione per il mercato anglosassone. Tramite amici, dopo varie ricerche, sono venuto in contatto con una ragazza madrelingua inglese con un ottimo italiano – già autrice di libri per ragazzi – che, dopo aver letto il romanzo e valutate le sue potenzialità per il mercato di riferimento, si è dimostrata interessata al sistema Babelcube. Dopo ampie disquisizioni su tale sistema – molte delle considerazioni che hai fatto le abbiamo condivise anche noi – abbiamo deciso di regolare il nostro rapporto in altro modo, e cioè affidandoci a una scrittura privata e condividendo l’account di Amazon per la consultazione dei resoconti di vendita. La traduttrice ha fissato un tetto come compenso della traduzione al raggiungimento del quale non avrebbe avuto più nulla a pretendere. Le percentuali, al netto di quella di Amazon, erano del 70% per lei e del 30% per me. Per la promozione ci siamo divisi equamente i compiti, avendo anche io conoscenze in ambito internazionale.
Purtroppo l’operazione non è andata in porto per suoi motivi familiari e precedenti impegni di lavoro.
Ora: mi chiedo se il sistema che abbiamo elaborato pensi possa attirare l’interesse di voi traduttori, in specie, per il mio caso, madrelingua inglesi con un minimo di sensibilità letteraria. E di conseguenza: sapresti consigliarmi una traduttrice (preferirei fosse di sensibilità femminile) disponibile a investire, dopo le opportune valutazioni, tempo e professionalità in un rapporto regolato nel modo che ti ho descritto?
Grazie della gentile risposta
Franco (scrivimi.zoe@gmail.com)
Ciao Franco, io non accetterei un accordo del genere e sinceramente non ho tra le mie conoscenze colleghi o colleghe disposti a farlo. Si richiede da parte del traduttore un investimento piuttosto pesante in termini di tempo – che va sottratto ai lavori pagati – a fronte di un eventuale guadagno futuro del tutto incerto. La traduzione è un lavoro, e come tutti i lavori va rispettata e pagata il giusto. A mio modo di vedere un accordo di quel tipo non include una giusta retribuzione.
Buongiorno Alessia. Mentre cercavo informazioni su Babelcube, mi sono imbattuta nel tuo articolo che ho trovato molto interessante. Quello che non mi è chiaro è la gestione fiscale di questo tipo di collaborazione: che tipo di dichiarazione al fisco va fatta relativamente agli eventuali guadagni? Vi è l’obbligo di apertura di partita IVA al di sopra di una certa soglia?
Grazie mille.