La playlist dell’anno: Energia!
Per il 2017 ho deciso di scegliere una parola dell’anno… e di accompagnarla anche a una playlist dell’anno!
L’idea mi è venuta grazie a questo post di Miss Trenchcoat: lei ha scelto una sola canzone per accompagnarla nel corso dell’anno, ma io ho pensato di creare proprio una playlist ispirata alla mia parola dell’anno, che per il 2017 è Energia.
Il motivo è che la musica mi aiuta sempre moltissimo, e volevo qualcosa che potesse accompagnarmi in qualche modo, anche quando sono fuori casa o in viaggio. Vado al lavoro a piedi, al mattino, e quindi ho circa 15 minuti in cui posso ascoltare la mia playlist. In più, come dicevo anche nella newsletter di gennaio, devo perdere circa 10 kg e una bella camminata di un’ora tutti i giorni fa bene anche allo spirito, oltre che al peso: ed ecco com’è nata la mia playlist.
Vediamo che canzoni contiene e perché!
La playlist dell’anno: Energia
Al momento la mia playlist su Spotify contiene 21 brani, per una durata totale di poco meno di un’ora e trenta. Perfetta per i viaggi in treno che faccio ogni settimana e per le camminate che mi prefiggo di fare da qui a fine anno! Se decidi di seguirla, sappi che potrei aggiungere altri brani nel corso dell’anno, e che può andare molto bene anche per il fitness: il bpm di molte canzoni è piuttosto alto. D’altra parte, la parola guida è Energia! Ecco i brani inseriti e perché!
- The lion sleeps tonight, Geoffrey Castle: mi fa troppo ridere e mi ricorda Timon e Pumba del Re Leone. Ciò che mette allegria è sempre bene accetto!
- Pachelbel’s Canon (a duet), Jennifer Thomas: lei è una pianista bravissima e il Canone di Pachelbel è una delle melodie più perfette che esistano. Questa versione mi apre il cuore e sfido chiunque a arrivare al minuto 3:01 senza riempirsi di stupore e meraviglia: ed è dallo stupore e dalla meraviglia che, per me, nasce l’Energia.
- The show must go on, 2Cellos: io questi due ragazzi li adoro e questa versione di una delle più struggenti canzoni dei Queen mi piace da morire. E l’ho scelta perché trovo sia importante ricordare sempre che possiamo andare solo avanti, anche nei momenti peggiori.
- I will wait, Mumford & Sons: vai che si balla! Questa è una canzone che mi piace molto e che trovo molto energetica, tanto che sta nella mia playlist dedicata al fitness già da questa estate. Mi ha aiutata molto in un periodo difficile e forse per questo sono un po’ di parte.
In più, questi versi, insieme a Paint my spirit gold, sono di una bellezza disarmante:
Now I’ll be bold
As well as strong
And use my head alongside my heart - All these things that I’ve done, Chris Hudgins: questa versione è carinissima e mi mette un sacco allegria. In più:
I want to stand up, I want to let go
verso che dovrei stamparmi e tenermi davanti alla faccia, perché, come ha detto una mia cara amica (ciao Jul <3) il rancore è come un veleno che prendiamo sperando che ammazzi l’altro. - The miracle (of Joey Ramone), U2: di questa mi piace tutto, il ritmo, il testo, quello che mi trasmette a livello di sensazioni e di energia. Non poteva mancare.
- What a wonderful world, Joey Ramone: a parte la botta di positività che lancia questa canzone, io ti sfido a provare a sentirla e non muoverti minimamente!
- Smooth criminal, David Garrett: questa è una cover fatta al violino dell’originale di Michael Jackson. No, non essere scettico/a, ascoltala. La particolarità è che la seconda strofa in realtà è un pezzettino di un concerto per violino di Mozart. Ed è per questo che è finita nella playlist: per il talento, la profonda conoscenza della materia e il coraggio di unire Mozart a Michael Jackson.
- Ode to Joy, David Garrett & European Community Choir: va be’, servono parole? Beethoven la compose quando era oramai sordo, e credo sia un insegnamento meraviglioso sulla forza della creatività. La versione di Garrett la rockettizza un po’ e secondo me ci sta divinamente (e Beethoven penserebbe ‘che figata!’). E poi avete idea di cosa succede quando parte come prima canzone del mattino?
(sono scema: piango all’idea che una tale meraviglia non sia stata sentita dal suo compositore) - Redemption Song, Bob Marley, e Redemption Song, Nazareno Aversa: questa è in due versioni, l’originale e una sua cover al pianoforte. Il perché in questi due versi:
Emancipate yourself from mental slavery,
None but ourselves can free our minds. - Explosive, David Garrett: la amo un sacco, mi mette voglia di fare e non so spiegare esattamente perché. In più quando sono fuori a camminare e parte questa canzone accellero senza mìnemmeno accorgermene!
- Thunderstruck, 2Cellos: sentite la musica come monta all’inizio e poi come si libera, come l’energia di una tempesta? Stesso effetto di Explosive, in più cercate i video, sia ufficiale che dal vivo: figata pazzesca!
- Celloverse, 2Cellos: mi rilassa e mi commuove, stimola la mia creatività e quando è uscita l’ho ascoltata qualcosa come 15 volte di fila (sì, mi fisso).
- Wrecking Ball, Eric Withacre: prima vi parlavo di unire Mozart a Michael Jackson. Qui si unisce Miley Cirus a Catullo, e il risultato è per me stupendo. Altra lezione sul coraggio, perché chi metterebbe Odi et amo sotto a un testo della Cirus?
- Viva la Vida, David Garrett: la prima parte di questa versione viene suonata solo da Garrett con il suo violino e l’ausilio di una loop station. È in playlist perché ho ancora il vivido ricordo dell’impressione che mi fece quando la sentii suonare dal vivo.
- Gabriel’s Oboe, Ennio Morricone: perché alla fine di ogni giornata vorrei avere la pace di spirito che trasmette questa melodia. E perché la considero l’inno della musica che unisce.
- Celtic Rondo, David Garrett: si ri-balla! Allegria a manetta e mi fa pensare a gente che balla e si diverte e che è felice. E se non è energia questo!
- Explosive, Bond: queste ragazze sono bravissime e questa mi ha colpito in particolar modo. Mi fa lo stesso effetto dell’omonima canzone di Garrett e di Thunderstruck.
- The Jungle Book/Sarabande, The piano guys: queste unioni mi piacciono sempre un sacco, questa particolarmente ben riuscita e mi mette allegria.
- Palladio, Escala: il Palladio di Jenkins è bellissimo già di suo, ma questa versione ci mette quel qualcosa in più che me la fa quasi preferire all’originale.
Vuoi ascoltarla?
Ecco. Senti e poi fammi sapere che ne pensi!
E tu?
E tu ce l’hai una playlist dell’anno? Pensi di farla? Raccontami che sono curiosa!